Di Rodolphe Töpffer – Scanned by Neumeier, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=200678

Secondo i più la storia del fumetto moderno inizia nel 1895 quando il disegnatore statunitense Richard Felton Outcault diede vita al personaggio di Yellow Kid che venne pubblicato sul supplemento domenicale del New York World. Ma qualcosa di simile al fumetto, una striscia primordiale, la possiamo ritrovare anche prima. Molto prima.

A confermarlo alcune ricerche che, come riporta Wikipedia, hanno riportato alla luce esempi di genere assimilabile al fumetto moderno già in epoche molto precedenti a quella di Outcault.

Fra i precursori emerge la figura del noto illustratore svizzero Rodolphe Töpffer nel 1827 realizzò una storia composta da immagini in successione accompagnate da didascalie, dal titolo Histoire de M.Vieux Bois a cui, negli anni successivi, fecero seguito altri racconti simili. Solo nel 1833 Töpffer si convinse, anche grazie ai consigli di Goethe, a far pubblicare una di queste storie: l’Histoire de M. Jabot (1831). Il buon successo riscontrato lo convinse a pubblicare anche altre storie per immagini, fra le quali l’Histoire de M.Crèpin e Le Docteur Festus apparse rispettivamente nel 1837 e nel 1846. L’Histoire de M.Vieux Bois vide luce anch’essa nel 1837 e, nel 1842, venne pubblicata anche negli Stati Uniti col titolo The adventures of Obadiah Oldbuck. Sono in molti a considerare l’autore ginevrino il primo vero fumettista.

In Germania la rivista umoristica Fliegende Blätter fu un’autentica fucina di precursori. Sulle sue pagine apparve, tra l’altro, quella che è stata poi considerata una delle più importanti saghe “proto-fumettistiche”, Max und Moritz creati nel 1865 da Wilhelm Busch.

In Inghilterra venne pubblicato Ally Sloper, scritto da Charles Henry Ross e disegnato da sua moglie Isabelle Emilie de Tessier, sotto lo pseudonimo di Marie Duval. Esordito sulla rivista umoristica Judy il 14 agosto 1867 riscontrò un tale successo che, a partire dal 3 maggio 1884, gli fu dedicato un settimanale, l’Ally Sloper’s Half-Holiday.

In Francia si ebbe Amédée de Noé in arte Cham che nel 1839 pubblicò il volume Histoire de Mr. Lajaunisse considerato il primo albo a fumetti francese, e Georges Colomb, in arte Christophe, che, tra il 1889 e il 1893, pubblicò una serie di storie illustrate per il settimanale Le petit français.

Anche negli Stati Uniti, prima di Yellow Kid, il disegnatore James Swinnerton iniziò la pubblicazione, a partire dal 1892, sul San Francisco Examiner, di vignette con protagonisti degli orsacchiotti, che ottennero un tale successo che, dal 2 giugno 1895 (a ridosso quindi della prima apparizione di Yellow Kid), furono trasformati in una vera e propria serie dal titolo Little Bear Tykes. Swinnerton introduce così per la prima volta una serie con protagonisti pupazzi a forma di animali, archetipo di un genere di narrazione, quello degli animali antropomorfi, che avrà grande fortuna nella successiva storia del fumetto.

L’italiano Angelo Agostini, emigrato in Brasile, nel 1864 fondò la rivista Diabo Coxo ricca di storie illustrate da lui stesso scritte e disegnate.